La pizza più buona del mondo? Stefano Miozzo, Valpoterra
Ha conquistato lo scettro del Pizza Award 2018. Merito della sua “Valpoterra” in omaggio ai prodotti della Valpolicella, a partire dall’Amarone usato nell’impasto.
Lui è Stefano Miozzo eletto il pizzaiolo più originale del mondo. Ha infatti stravinto la terza edizione del contest internazionale #PizzAward, battendo centinaia di concorrenti e conquistando, allo stesso tempo, l’Award Pizzaiolo Chef, uno dei nove premi previsti dalla gara ideata da MySocialRecipe e la menzione speciale Ais per il Pizzaiolo Sommelier.
Non solo. Si è aggiudicato questo importante riconoscimento a Napoli, nella patria della specialità più amata al mondo, in una serata dove per la prima volta si è festeggiato anche l’avvenuto riconoscimento dell’Unesco nei confronti di quest’arte.
Cinquantuno anni, originario di Cerea, in provincia di Verona, Miozzo delizia da anni con la sua arte bianca i clienti dei locali gestiti dall’ex campione veneto dei sommelier Ais Enrico Fiorini: “Al Borgo 1964”, a Palesella di Cerea.
L’abile artigiano ha sbaragliato l’agguerrita e titolata concorrenza, ridotta ad una decina di sfidanti dopo una selezione su 239 aspiranti di 32 Paesi agli Award 2018, con “Valpoterra”.
Una pizza omaggio alla Valpolicella e alla terra in cui è cresciuto ed è diventato uno dei maestri del settore con in bacheca due titoli mondiali vinti nell’ultimo biennio. L’impasto della preparazione gourmet è a base di Amarone, il rosso per eccellenza delle colline veronesi, mentre il topping, come viene chiamata in gergo la farcitura, è a base di mozzarella fior di latte, robiola dei Lessini aromatizzata al tartufo, purea di mele e patate profumata alla noce moscata.
Per impreziosire questa sfiziosa base morbida, Miozzo ha aggiunto fettine di culatello affinato nel Ripasso, lamelle di tartufo, prugne essiccate, mollica croccante e sferificazione (palline gelatinose) sempre di Amarone.
Un trionfo di sapori e profumi tipici della nostra provincia, miscelati con sapienza ed equilibrio, che hanno convinto il palato esigente dei giudici riuniti nella cornice del Mulino Caputo dove si è svolta la gara vera e propria.
Impasto messo a punto in sei mesi di prove, «perché – come dice il suo creatore – non è semplice panificare con il vino, tanto più con l’Amarone», Stefano Miozzo ha proposto il miglior abbinamento tra pizza e vino secondo l’Associazione italiana sommelier.
Ora, reduce da questo ricco bottino di premi, si prepara a partecipare ai campionati mondiali del pizzaiolo di Las Vegas in programma a marzo 2019. E siamo sicuri sarà un successo. Provare la pizza per credere.